Nel 2015 vive ancora in famiglia con il ruolo di figlio il 70,1% dei ragazzi di 25-29 anni e il 54,7% delle coetanee, percentuali in decisa crescita rispetto a venti anni prima (rispettivamente 62,8% e 39,8%). A rilevarlo è il Rapporto 2016 dell’Istat. La prolungata permanenza dei giovani nella famiglia di origine è dovuta a una serie di fattori, tra cui l’aumento diffuso della scolarizzazione e l’allungamento dei tempi formativi, le difficoltà di ingresso nel mondo del lavoro e la condizione di precarietà, gli ostacoli a trovare un’abitazione.
L’istituto del matrimonio sembra in declino fra le generazioni più recenti. La propensione a sposarsi la prima volta è in forte calo perché l’evento è posticipato verso età più mature: nel 2014 l’età media al primo matrimonio è arrivata a 34,3 anni per gli sposi e a 31,3 per le spose. Particolarmente esplicativo è il caso delle donne che a 30 anni non hanno ancora lasciato la famiglia di origine, oltre 2,7 milioni, rappresentano più dei due terzi delle trentenni, cresciute di 48mila unità fra il 2008 e il 2014. Nel contempo sono diminuite di circa 41mila unità le spose alle prime nozze tra 18 e 30 anni.
Il numero medio di figli per donna calcolato per generazione continua a decrescere senza soluzione di continuità. Si va dai 2,5 figli delle donne nate nei primissimi anni Venti (cioè subito dopo la Grande Guerra), ai 2 figli per donna delle generazioni dell’immediato secondo dopoguerra (anni 1945-49), fino a raggiungere il livello stimato di 1,5 figli per le donne della generazione del 1970. La recente diminuzione della fecondità è in gran parte da attribuire al rinvio delle nascite.
La posticipazione riguarda tutte le tappe del ciclo di vita. Ad esempio, è diventata nonna entro il cinquantacinquesimo compleanno il 38,2% delle nate prima del 1940 contro il 30% delle nate nei primi anni Cinquanta. Sul fronte maschile, i nonni entro i 60 anni sono il 38,7% fra i nati prima del 1940 e il 33,1% tra i nati del periodo 1945-49. In media, si diventa nonni a 54,8 anni.
Anche se non si vive più sotto lo stesso tetto i rapporti tra nonni e nipoti rimangono ben saldi nel tempo. Cresce anzi il ruolo attivo dei nonni: l’affidamento dei nipoti fino a 13 anni li coinvolge nell’86,9% dei casi.