Alfano: serve l’esercito per zittire le stragi di Camorra
Ci vuole l’esercito” per “far star zitte le pistole” a Napoli, dove gli omicidi sono in aumento, nonostante nel 2015 il dato, nel resto d’Italia, abbia segnato il minimo storico. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, rilancia, per far fronte all’emergenza nel territorio partenopeo, la strada già seguita negli anni delle sanguinose faide tra clan: far presidiare ai militari gli obiettivi sensibili in modo da liberare più forze dell’ordine per il controllo del territorio. Nell’area metropolitana si contano già dieci omicidi dall’ inizio dell’anno, tre in ventisei ore tra giovedì e venerdì: i killer hanno ucciso in due quartieri della periferia di Napoli, Miano e Agnano, e poi in un comune della provincia, Marigliano. Agguati non collegati tra loro, se non dal movente: le guerre tra clan locali che si contendono il predominio sulle piazze di spaccio. Paradossalmente, i successi ottenuti da magistratura e forze dell’ordine con le raffiche di arresti di boss hanno lasciato spazio a nuove bande, sempre più spesso in mano a giovani e giovanissimi, che – come ha sottolineato il procuratore generale di Napoli Luigi Riello aprendo l’anno giudiziario – “stanno cercando con spregiudicatezza di occupare gli spazi con metodi violenti, e senza la capacità di misurare il rapporto tra benefici e costi delle proprie azioni criminali”. ”
A Napoli abbiamo ottenuto successi straordinari nel contrasto alla camorra – ricorda Alfano -. Ci sono intere generazioni di clan in carcere, boss al carcere duro, ma c’è un dato mi lascia assolutamente insoddisfatto: i reati sono in calo ovunque, ma a Napoli gli omicidi aumentano. Dobbiamo zittire le pistole, l’ho detto anche a Renzi che adesso a Napoli ci vuole l’esercito”. “Abbiamo il contingente Strade sicure – precisa il ministro – ma occorre una norma per mandare più soldati a Napoli. Ovviamente la città non va militarizzata, ma vanno diminuiti gli omicidi, e vanno liberate forze dell’ordine da mettere in strada”. “Non sono d’accordo con chi sostiene che tanto si ammazzano tra di loro – conclude – noi non possiamo fregarcene e dobbiamo far star zitte le pistole”. Della questione sicurezza parla anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “Ce la faremo, non possiamo tollerare che un manipolo di violenti interrompa la rivoluzione e la rinascita della città”. E il cardinale Crescenzio Sepe, celebrando la Giornata per la vita: “I portatori di morte non potranno mai vincere”.