Obama volta pagina: è arrivato il momento di chiudere il carcere di Guantanamo
«Se qualcosa non funziona, dobbiamo cambiare corso. Da tempo è evidente che Guantanamo mina i valori americani e non aiuta la nostra sicurezza nazionale. È controproducente nella lotta al terrorismo. Non è un parere mio ma degli esperti». Il presidente americano Barack Obama, alla scadenza del suo mandato, prova ancora una volta a forzare le resistenze del Congresso sulla questione del famigerato carcere diventato noto in tutto il mondo in particolare per la detenzione dei terroristi di matrice islamica in seguito agli attentati dell’11 settembre.
Il presidente Usa, parlando dalla “Roosevelt Room” della Casa Bianca ha annunciato che «il dipartimento della Difesa oggi presenta al Congresso il nostro piano per chiudere Guantanamo una volta per tutte». Obama ha detto che saranno trasferiti in altri Paesi 35 detenuti di Guantanamo che hanno già ottenuto la relativa approvazione mentre ha promesso che «lavoreremo con il Congresso per trovare un posto sicuro negli Stati Uniti per i detenuti rimanenti», meno di sessanta, tra cui alcuni «che pongono una specifica minaccia agli Stati Uniti».
Obama ha identificato anche 13 possibili strutture per rimpiazzare il centro di detenzione situato nell’isola di Cuba, ma non le ha nominate. Per il presidente americano il carcere di Guantanamo è costoso sia in termini economici che in termini di immagine. «Non voglio passare il problema di Guantanamo ad un altro presidente: questo piano merita un esame imparziale anche in un anno elettorale», ha concluso Obama, riferendosi alla campagna presidenziale in corso.